La calma è la virtù dei forti

Per un po' sono stata indecisa su quale avrebbe dovuto essere il primo articolo del mio blog.
Ho pensato al motivo per cui ho deciso di creare questa pagina - ma questa è già un'altra storia ;) - e ho immaginato che forse avrei dovuto semplicemente cominciare dall'inizio.
In realtà, mi sono chiesta, qual è l'inizio?
Credo che fosse quella volta che....

La calma è la virtù dei forti

... Quella volta che avevo proprio bisogno di allontanarmi, allontanarmi e camminare.
Sapete, mi sono sempre pensata una persona molto pigra e ammiravo chi mi raccontava di imprese, attività, qualunque cosa li portasse ad entrare in contatto con la natura, il mondo e la Vita.
Li ammiravo ma non pensavo certo di iniziare anche solo a fare un piccolo passo che mi portasse fuori dalla porta di casa e in quella, o in qualunque, direzione!
D'altro canto, ho dovuto fare sempre "i conti" anche con uno strano spirito di competizione, che mi porta inesorabilmente a cercare di mettermi in gara con le persone che di volta in volta entrano nella mia vita.
E così, un giorno, è successo.
Sono andata in uno dei miei outlet preferiti e ho comprato quelle che - ancora non lo immaginavo! - sarebbero state le mie prime compagne di avventura: un bel paio di Salomon XA Pro 3D Goretex.


Dunque, il mezzo di trasporto c'era, mancava solo fare quel famoso primo passo...

Il primo passo non ti porterà dove vuoi andare, ma ti porta via da dove sei”
(Attribuita a Alejandro Jodorowsky)

Così ho cominciato a camminare.

Ma veniamo ad oggi, a questo famoso inizio...

Dopo mesi di quarantena in cui, non credevo potesse accadere ma mi sono resa conto che - in fondo - rinunciare alla mia libertà non era così facile, avevo proprio voglia di camminare in un bel posto.

Sinceramente, non ricordo più come sono arrivata, girovagando su internet, alla Strada delle 52 Gallerie del Pasubio.
Ricordo però le emozioni che ho provato quando ho visto le immagini. In quel momento non ho avuto dubbi: era quello il posto perfetto per (ri)cominciare!
Ero disposta a intraprendere questa avventura da sola. In fondo, il giro in moto sull'Appennino di qualche giorno prima non era stato in grado di ridarmi la spensieratezza che mi aspettavo, anche se avevo avuto l'eccezionale compagnia di un caro amico.
Perciò ero risoluta ad andare, con o senza compagnia. In quel momento così delicato, la presenza di altre persone mi era quasi indifferente, se non addirittura causa di angoscia.
Nonostante questo ero molto ottimista, frenetica, ansiosa di mettere in atto il mio piano.
Avevo studiato, grazie a due utilissime App, ViewRanger (https://play.google.com/store/apps/details?id=com.augmentra.viewranger.android&hl=it) e Locus Map (https://play.google.com/store/apps/details?id=menion.android.locus&hl=it) - anche di queste parleremo più avanti - il percorso che avrei voluto fare.
Non mi ero preoccupata granché del dislivello, mentre ero stata attenta a pianificare il tempo di percorrenza.
E' sempre bene documentarsi approfonditamente sul percorso che si intende fare, prima di avventurarsi in montagna. L'imprevisto è dietro l'angolo e, soprattutto se si viaggia soli, nessuno vorrebbe trovarsi bloccato in situazioni da cui è difficile uscire senza un po' di esperienza!
Un giorno (finalmente si avvicinava la data che avevo scelto, uno dei primi weekend di giugno), mentre raccontavo con entusiasmo alla mia cara amica e Collega, Talita, cosa avevo in mente di fare, lei mi ha stupito con una semplice frase: "che bello, andiamoci!".
Così. Così semplice era stato.
All'improvviso tutto il mio pianificare era diventato per me realtà.
Ovviamente l'Innominabile (meteo) ha guastato subito i nostri piani, mandando un bel nuvolone che si è parcheggiato sul nord Italia per tutto il weekend 😤 ma ormai eravamo decise.
"E' solo rimandato!" dicevo, ma in cuor mio temevo che Talita ci ripensasse, che decidesse che in fondo era troppo lontano, erano troppi chilometri, troppo in alto.... troppo e basta!
In realtà, lei mi è stata di ispirazione. Mi ha fatto capire in quel momento che io, troppe volte, non ero stata in grado di fare nemmeno quel minimo sforzo per tradurre in realtà tutti i miei sogni squinternati.

E infatti, il weekend successivo eravamo lì.
Partita da casa sotto l'auspicio di un'alba dai colori incoraggianti, ho recuperato Talita e ci siamo avviate verso una giornata che - me lo sentivo - sarebbe stata magnifica.
Immaginate lo sconforto nell'arrivare all'imbocco della strada per Passo Xomo e Bocchetta Campiglia, da dove sarebbe dovuta partire la nostra escursione, ed essere intercettate con l'annuncio "la Strada delle 52 Gallerie è chiusa per manutenzione"!
Che fare?
Talita, che non si perde d'animo, mentre io tendo ancora a fissarmi un po' troppo sul mio piano iniziale ed a non essere abbastanza elastica, mi ha fatto notare che, un paio di chilometri più indietro, alcuni escursionisti si stavano preparando a partire da un grande parcheggio e che sicuramente ci sarebbe stato un sentiero alternativo, lì.
Ero d'accordo con lei, ma il mio problema era che questo inconveniente aveva rovinato il mio piano!
E' stato in quel momento, credo, che ho cominciato a uscire dalla mia zona di comfort (che forse era in realtà la mia "gabbia di ansia") e ho deciso così di darle retta.
Trovato il parcheggio, preso un rapido caffè al rifugio di fronte, il Rifugio Balasso, ci siamo caricate in spalla gli zaini e siamo partite.

E' stata dura....
Credo che, se e quando Talita leggerà questo resoconto, mi ricominceranno a fischiare le orecchie!
All'entusiasmo di vedere il Rifugio Achille Papa, la nostra destinazione, là in alto, sul crinale della montagna, si è rapidamente contrapposto il dislivello che avremmo dovuto affrontare: 900 metri! Ma questo, naturalmente, l'abbiamo scoperto solo molto molto dopo...

E' stata una dura salita, da un lato: Talita era sconfortata, continuava a chiedermi se ero sicura che fosse questa la strada, visto che un enorme ghiaione da attraversare faceva pensare che il sentiero non potesse proprio passare da lì! Dall'altro, io che nelle ascese in montagna mi sono sempre lamentata della fatica, questa volta non la sentivo.
Incitare la mia compagna mi impediva di pensare a quanto mancasse alla cima, a chiedermi se sarei arrivata a non avere più fiato. Mi ha permesso di godermi quei bellissimi panorami senza pensare all'arrivo e a quanto mancasse.
"La calma è la virtù dei forti".
"Ti fa spalancare gli occhi"
(cit.)
Finalmente, il Rifugio!
Immancabile, quella nuvola che ti fa sempre capire che in montagna non devi mai dare nulla per scontato, soprattutto se parti dalla valle con il sole e il caldo.
Ero preparata per questo, però. Avevo acquistato un comodo guscio Salomon, in tessuto rinforzato per resistere allo sfregamento dello zaino e, sotto, avevo abbinato una felpa leggera di Arc'teryx, in modo da potermi vestire a strati senza dover soffrire il troppo caldo o il troppo freddo.

(Shell jacket Salomon, Fleece Arc'teryx)

Ormai era fatta. Il panino del Rifugio ci ha rifocillate ci ha permesso di godere ancora un po' di quei panorami, prima di avviarci verso la discesa.
La nostra tenacia è stata premiata anche dal fatto che, nel frattempo, la Strada delle 52 Gallerie era di nuovo percorribile: la manutenzione era stata già completata!
Che bella notizia.
Il mio obiettivo, che avevo visto sfuggire via così improvvisamente qualche ora prima, era di nuovo raggiungibile!
Quante volte gettiamo la spugna di fronte a una difficoltà, magari piangendo su noi stessi per la temporanea impossibilità di fare quello che avevamo programmato, o arrabbiandoci perchè i nostri progetti - così ben pianificati - sono andati in fumo?
Io sempre. Me ne sono resa conto.
Eppure, quella volta che qualcuno mi aveva costretto - non potendo puntare dritta al mio obiettivo - a trovare un modo per girarci intorno e cercare di raggiungerlo per altre vie, anche se diverse, ecco che d'un tratto gli ostacoli sparivano e davanti agli occhi avevo di nuovo la mia meta.
Ero grata. Grata al destino (se ci vogliamo credere), grata a Talita, grata a me stessa che non avevo mollato.
E non volevo scendere più.
E invece, naturalmente, a casa bisognava tornare...

Ci credereste che durante il ritorno già pensavo alla mia prossima avventura sui sentieri della Grande Guerra?

Alla fine, nonostante tutto, nonostante gli inconvenienti, gli ostacoli, il timore di non riuscire ad arrivare in cima e di veder svanire il mio progetto, è stata una bella giornata.
In tutte le cose, quando si affrontano dei viaggi, un cambiamento, qualunque cosa esca dal tracciato che percorriamo tutti i giorni, a volte bisogna sapersi fermare e tornare indietro. A volte, invece, bisogna osare, puntarsi con tutte le proprie forze e, come l'acqua che di fronte ad un ostacolo trova il modo di aggirarlo, ammorbidirci, fare un piccolo passo indietro, ma solo per prendere la rincorsa e fare il nostro salto migliore.
Magari sarà un piccolo salto, ma sarà un inizio e, se anche non ci porterà subito dove vogliamo, ci toglierà certamente da dove siamo.

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Se volete emozionarvi con un racconto di viaggio nella zona delle 52 Gallerie, non potete non leggere il meraviglioso libro di Vito di Lorenzo, Un viaggio, un uomo, un cane. E' scritto benissimo e vi coinvolgerà tremendamente!


Qui invece trovate il percorso che ho pubblicato su  ViewRanger!
Attenzione! Volendo a tutti i costi fare la Strada delle 52 Gallerie, il ritorno ci ha portato a Bocchetta Campiglia, molto lontano da dove avevamo lasciato la macchina. Questo è un problema perchè non ci sono mezzi che arrivano a passo Xomo e che potete utilizzare per tornare a valle. Nel caso in cui voleste percorrere il sentiero 300 (Val Canale) dovrete trovare un modo alternativo per tornare indietro... (noi abbiamo chiesto un passaggio ad una gentilissima famiglia di escursionisti appassionati). In alternativa, a metà della Strada delle 52 Gallerie, c'è il sentiero Val Fontana d'Oro, ma leggendo su internet sembrerebbe che un pezzo sia in condizioni pericolose e, quindi, assolutamente da evitare se non si è escursionisti molto esperti, per la presenza di una frana che, attraversandola, potrebbe smuoversi.

Commenti

  1. ..passi piccoli, ma non ti fermare..
    Grazie per la bellissima esperienza!

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